martedì 30 ottobre 2007

Presto al via Short Formats


INTERMITTENZE DANZA

Al via Short Formats, ottava edizione

SHORT FORMATS, lo storico festival internazionale della nuova danza, creato e pensato dal CRT, giungerà nel 2007 alla sua ottava edizione. Conforme ad una tradizione che da sempre privilegia la qualità delle proposte e l’attenzione nei confronti delle nuove generazioni e delle nuove espressioni coreografiche performative, il festival svolgerà quest’anno una riflessione focale sugli artisti che lavorano sulla “intermittente” linea di confine tra la danza e le altre arti, quali la musica, il teatro di narrazione, le arti visive, il cinema. All’interno di questo spunto, che riteniamo sostanziale nell’evoluzione della giovane danza contemporanea in Italia e all’estero, SHORT FORMATS presenterà una panoramica di gruppi selezionati nel contesto nazionale e internazionale che maggiormente si sono distinti per qualità, serietà, intensità. Tra essi ricordiamo le prime assolute di Luca Scarlini e Luisa Cortesi con Chiudi gli occhi e quelle di Daria Deflorian e Alessandra Cristiani con Corpo a corpo. Di rilievo inoltre, entrambe in prima nazionale, le performances del portoghese Victor HugoPontes e della libanese Danya Hammoud. Ancora Francesca Proia, reduce dalla significativa esperienza con la Societas Raffaello Sanzio, gli Ooffouro, Antonio Tagliarini, Cosmesi, Immobile Paziente, Gruppo Nanou, il turco Mustafa Kaplan, Paola Bianchi e Teatro Sotterraneo. Come sempre il festival ospiterà laboratori, workshop, incontri con gli artisti e, importante novità, un laboratorio di analisi critica e giornalismo in collaborazione con l’Università Statale di Milano e il magazine del CRT Cenalora. All’interno della rassegna si terrà anche una riunione dei rappresentanti del Tavolo Nazionale delle reti e dei coordinamenti regionali della danza contemporanea.

L'opinione di Emma Dante


Come otto anni fa Abbiamo incontrato Emma Dante, la regista siciliana, a Milano per un laboratorio presso il CRT, per seguire la ripresa del suo imponente "Cani di Bancata" e introdurre idealmente la stagione del CRT, verso quella rassegna che a fine novembre riprenderà ben cinque spettacoli storici della Dante. "Riprendere spettacoli che hanno fatto la mia storia personale e anche quella di questo teatro, é significativio sia per me che per il CRT. La proposta si discosta dalla logica del mercato dell'arte per creare una ideale situazione che, all'interno di un teatro, mette a confronto l'intero percorso di un artista e il suo pubblico. mPalermu ha debuttato infatti al CRT ben otto anni fa, quando ancora pochi mi conoscevano. Trovo questo assai significativo". A proposito di Cani di Bancata, la cui ripresa si annuncia attesa e intensa, Emma dante afferma che "strutturalmente lo spettacolo non é cambiato. Ci sono state delle sostituzioni nel cast, ma questo non ha influito strutturalmente sulla messa in scena. Da un punto di vista più generale, estetico, dal punto di vista del ritmo, però, dopo una lunga tournée anche all'estero, lo spettacolo si é asciugato, ora ha un suo respiro più ampio e preciso".

martedì 16 ottobre 2007

Cani di bancata di Emma Dante


La mafia è una femmina-cagna che mostra i denti prima di aprire le cosce. È a capo di un branco di figli che, scodinzolanti, si mettono in fila per baciarla. Il suo bacio è l'onore. La cagna dà ai figli il permesso di entrare: “Nel nome del Padre, del Figlio, della Madre e dello Spirito Santo”. Bastona il figlio più giovane e gli mette un vestito imbrattato di sangue. Il mafioso risorge e riceve dalla Madre la benedizione. I fratelli lo abbracciano e comandano il giuramento: “Entro col sangue ed uscirò col sangue”. Il patto si stringe.
Così rielaboro il rito di affiliazione di un uomo che giurando davanti a Dio si consegna alla mafia per sempre. Questo rito antico è il folclore, ma il folclore è una tavola imbandita che serve a nascondere l'orrore. Dietro la quale, fuori dagli occhi, avviene ciò che non si può dire, che non entra neanche nelle cronache. La mafia è il trionfo della menzogna, è il rovescio che diventa verso, il sotto che viene a galla, il basso che si fa alto, il delitto che si trasforma in regola. Si può finire in questo recinto per nascita, per paura, o per amore. Chi entra contrae un vincolo eterno. I legami diventano indissolubili, i patti infrangibili. Non ci si può sottrarre, non si torna indietro. E' un'appartenenza selvaggia, di mandria. Chi esce dalla mandria muore.
In Sicilia abita un popolo che parla un gergo segreto, accompagnato da ammiccamenti, da gesti con le mani, la testa, gli occhi, le spalle, la pancia, i piedi. Un popolo capace di fare tutto un discorso senza mai aprire bocca. Emma Dante

Qualcosa da dire

di Jacopo Dalla Palma

Duecentodieci abbonamenti fra venduti e prenotati nel primo vero giorno di apertura della biglietteria per noi è un vero successo. Quella che doveva essere o forse anche “non essere” una stagione di transizione, una programmazione di low profile, in attesa di avere lumi sul nostro spazio e di conseguenza anche sul nostro futuro, si apre nel migliore dei modi e con i migliore auspici. Segno che qualcosa, forse, possiamo ancora dirla in un mondo che gira sempre più forte attratto solo, almeno sembra, dalle sirene della moda e dei grandi eventi e sempre meno avvezzo alle assi di un palcoscenico e ai suoi protagonisti. Secondo alcuni il teatro è ormai di nicchia ma è proprio questa nicchia di affezionati e appassionati, di giovani che ci scrivono e chiamano in continuazione per sapere di seminari o di laboratori, di persone che magari saltano una pausa pranzo per andare a fare un abbonamento teatrale, degli studenti che si presentano al nostro archivio per attingere le fonti per le loro tesi di laurea, che ci spinge a continuare, ad andare avanti. Nel nostro immaginario di stagione ci piace pensare che mostri sacri come Emma Dante e Natalino Balasso, Cesar Brie, Marco Sgrosso e Elena Bucci (a proposito complimenti vivissimi per il premio Olimpico conquistato con “LE SMANIE PER LA VILLEGGIATURE”, passato anche dal nostro palco del Teatro dell’Arte), la Filarmonica Clown e Corrado D’Elia, Giorgio Marini e Abbondanza/Bertoni, facciano da chioccia ai giovani o ai non ancora sbocciati e poco conosciuti (al grande pubblico non certo a noi) Gianfelice Facchetti, Andrea Pinna, Maria Pia Pagliarecci, Claudio Autelli, le ragazze di “CASA D’ARGILLA” o i giovani danzatori e attori di “SHORT FORMATS” o “GENERAZIONE SCENARIO” E forse piace pensarlo anche a quanti hanno capito o capiranno la nostra programmazione, a quanti ci seguono e entrano con abitudine anche qui su Cenalora.it., il nostro sito di discussione, la nostra voce per urlare che ci siamo anche noi con tanti difetti ma anche con tanto entusiasmo e fervore. Desiderosi di andare incontro alle esigenze del pubblico abbiamo deciso di mantenere invariati i prezzi degli spettacoli rispetto all’anno scorso e di tornare ad investire su artisti che nel recente passato hanno lasciato un segno e sono entrati nella “nostra” storia come Elisabetta Pogliani e Paola Zecca, Fabrizio Parenti, Carla Chiarelli e Mimmo Sorrentino. Lo spettacolo deve ancora cominciare ma noi siamo pronti, seduti in prima fila, vogliosi di gustarci questa nuova, la trentaquattresima, avventura.�