mercoledì 12 settembre 2007

Da Tibilisi a Salsomaggiore

Come ogni estate il popolo del teatro vaga in giro per l’italia e l’Europa alla ricerca di nuove emozioni nei vari festival (Santarcangelo, Volterra, Avignone, Edimburgo ecc), un viaggio che accomuna molti operatori del settore e non ma che spesso lascia a molti l’amaro in bocca per la mancanza di valide proposte e per la difficoltà a trovare i biglietti, a volte eccessivamente costosi. Problemi che sicuramente non ha avuto chi è riuscito ad assistere al Festival Internazionale dei Giovani Gruppi provenienti dalla Cina, Slovacchia, Georgia, Ungheria e Romania, una mini, ma proprio mini rassegna che si è svolta in una sola serata a Salsomaggiore Terme, la cittadina termale a pochi km da Parma, conosciuta ai più per ospitare le finali di Miss Italia. I giovanissimi (non più di 18 anni) artisti dell’Est, impegnati in balli folkloristici e canti della loro terra, hanno fatto la loro comparsa nell’ultima domenica d’agosto in una delle vie più frequentate della cittadina salsese, ormai in trepidante e agonizzante attesa per le finalissime delle più belle (! ?) d’Italia. In barba a starlette, divi e divette, letterine e paparazzi che occupano spesso la ribalta delle pagine dei giornali e catalizzano l’attenzione dei mass media, i piccoli performer per una sera hanno fatto parlare di loro. Fa niente se i maggiori tg e quotidiani non hanno dedicato loro nessun servizio, nessuno spazio, nessuna ripresa, perché tanto le sedie predisposte dall’aministrazione comunale emiliana sono andate a ruba lo stesso ben presto e già 40 minuti prima dell’inizio previsto per le 21.00 si registrava il tutto esaurito. Un successo non annunciato testimoniato dai loro modi gentili di ringraziare il pubblico a fine serata con qualcuno che tratteneva a stento la commozione. Durante le piccole e brevi rappresentazioni regnava il silenzio assoluto e la massima concentrazione con i villeggianti che venivano attirati dalla loro travolgente passione. Fa niente se i ritardatari erano costretti a seguirli in piedi perché nel vedere il loro impegno, la loro dedizione, il loro entusiasmo, la loro voglia di emergere l’applauso non poteva non scattare automatico e spontaneo, soprattutto per i piccoli bambini di Tbilisi, tutti vestiti di neri come dei piccoli All Blacks, che si sono esibiti nelle danze folcloristiche della loro terra. Il loro ballo tutto sulle punte ha lasciato tutti piacevolmente sorpresi, dimostrando che oltre ai tanto sbandierati star system e fashion business c’è anche dell’altro. Un substrato culturale che pulsa per emergere. Jacopo Dalla Palma

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