mercoledì 28 novembre 2007

SUCCESSO EMMA DANTE


di Elisa Ferrari

In questi giorni il palcoscenico del Crt si vede ‘invaso’ dalle performance degli attori della compagnia Sud Costa Occidentale diretta da Emma Dante.

In apertura di rassegna ‘Mishelle di Sant’Oliva’, pièce per un padre e un/a figlio/a che indaga il difficile rapporto tra due esseri umani legati visceralmente nel ricordo di un' amante/madre/ballerina.

Poi ‘Carnezzeria’, vincolo di sangue tra fratelli che per riconquistare l’onore nascondono un rito drammatico sotto la superficie gioiosa di un evento festivo. E ancora ‘La Scimia’, poi ‘mPalermu’ e ‘Vita mia’ in chiusura. Quasi tutto il teatro della Dante che, sottoforma di intima poesia, scandaglia le tematiche più dure di una sicilianità antica e radicata.

La regista omaggia il suo pubblico proponendo gli spettacoli che l’hanno accompagnata lungo tutto il suo percorso artistico, spettacoli che l’hanno fatta crescere portandole conferme importanti, anche attraverso i vari premi ricevuti quali ‘Premio Scenario 2001’ con ‘mPalermu’ e ‘Premio Ubu’ 2002 e 2003 rispettivamente con ‘mPalermu’ e ‘Carnezzeria’.

A sua volta il Crt omaggia la giovane creatrice ospitandola in questa originale iniziativa che diventa importante luogo di scambio.

Proprio al Teatro Dell’Arte Emma Dante debuttò otto anni fa con 'mPalermu', quando aveva già alle spalle una solida carriera di attrice ed alcuni spettacoli da lei creati e diretti, ma non si era ancora affermata pienamente in qualità di regista. Il Crt ha contribuito alla sua affermazione artistica e la risonanza che questo nome e questi spettacoli stanno avendo in Italia e all’estero lo dimostrano.

Si, oltre l’Italia. Al di là delle Alpi ci sono ‘pubblici’ che amano gustare gli spettacoli della drammaturga siciliana.

Tra maggio e giugno la compagnia ha debuttato al Rond Point di Parigi, uno dei teatri più in voga della città bohémien nel quale si rifugia un pubblico curioso ed ‘alternativo’. Per ben sei settimane gli attori di Sud Costa Occidentale hanno calcato le scene del prestigioso teatro portando alla ribalta ‘Mishelle di Sant’Oliva’ e ‘Vita mia’. Quest’ultimo ha fatto letteralmente innamorare il direttore Michel Ribes, secondo il quale Emma Dante riesce ad analizzare i nodi più profondi dei rapporti umani affrontando temi delicati ma assolutamente attuali quali la morte e la transessualità con estrema freschezza; un linguaggio molto vicino alla sua idea di teatro, probabilmente un ‘linguaggio universale’ che non necessita di una traduzione in lingua dei testi, ma di una semplice sottotitolatura.

Il dialetto siciliano rimane integro, il messaggio arriva comunque, supportato dal linguaggio del corpo e da una cantilena che, come un mantra, assorbe l’attenzione del pubblico d’oltralpe.

Altro traguardo dell’anno 2007 è stato per Emma Dante e i ragazzi della sua compagnia il Festival di Liège in Belgio diretto da Jean Louis Colinet, che dirige anche il Théâtre National di Bruxelles. Questo festival, che si tiene ogni due anni, si pone l’obiettivo di diffondere le arti performative contemporanee.

In realtà gli artisti siciliani erano già stati ospiti nel 2005 con ‘La Scimia’, spettacolo che riflette sul significato della religione in una società forse troppo tradizionalista. Quest’anno il festival ha proposto al suo pubblico ‘Cani di bancata’ , uno spettacolo tra i più complessi per la densità e la quantità di segni e sottolinguaggi scenici. Il pubblico ha reagito positivamente. Perché? Perchè in ogni caso si tratta di un teatro che regge su temi universali e profondi. Un teatro, quello della Dante, privo di sfarzi e di eccessi, dunque. Un teatro intimo che, quasi come dentro una filastrocca, porta in scena l’essere umano in tutta la sua frustrazione e la sua fragilità. Un teatro pieno di folklore che, come uno specchio, riflette l’animo di chi sta osservando dalla platea. Questa è probabilmente la forza di un teatro che comunica universalmente.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Sono un giornalista freelance che da tempo bazzica i teatri, volevo dirvi che è stato un piacere vedere lunghe code ai botteghini... e non per striscia la notizia..ma per Carnezzeria. Un gran bel spettacolo, grazie.

Anonimo ha detto...

Sono d'accordo, anchio ero in fila e devo dire che l'attesa è stata ricompensata ampiamente. Ciao F.